Stradivari Cup 2024: entra nella squadra organizzativa!

di Giacomo Bazzani

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Avete presente una pentola di fagioli che bolle?

Se non l’avete presente vi consiglio di mettere un po’ di fagioli in un pentola con acqua fredda, mandare in ebollizione l’acqua a fuoco medio-alto, quindi abbassare il fuoco e lasciare sbollire per la durata di una partita del noto sport minore (quello con la palla tra i piedi) per ammorbidire i fagioli. Infine, togliere l’inevitabile schiuma che si addensa per una nota legge fisica che vi risparmio volentieri, e, dopo averli scolati, avrete dei bei fagioli morbidi al punto giusto da consumare poi come meglio vi aggrada. Mi sa che ora penserete: che cosa vi sta raccontando il nostro Ciranone?

Anche se un po’ ammaccata, la mia materia grigia è ancora lì al suo posto discretamente funzionante, e lo è al punto tale che quando qualche giorno fa mi sono incontrato con Marco Tempesta, responsabile del minibasket Vanoli Young nonché della costruenda Stradivari Cup 2024, e Roberto Spagnoli, responsabile marketing, il solito neurone di nord-ovest, che della suddetta materia grigia è la linfa principale, mi ha spedito per l’appunto il ricordo dell’inconfondibile borbottìo di una pentola di fagioli che bolle.

Sentirli elencare tutti i perché e i percome della Stradivari Cup 2024 con la tipica imperturbabilità non solo di chi sa cosa vuole e cosa non vuole ma soprattutto di far capire cosa vuole e cosa non vuole, è stato il prosieguo del famoso brainstorming già narrato a suo tempo dal Ciranone vostro.

Ora levatevi immediatamente dalla zucca però che vi sveli chissà cosa perché il mio compito oggi è “solo” quello di presentare i sei cavalieri dell’apocalisse che, per la prossima sessantina di giorni, tanto manca all’apertura della Stradivari Cup 2024, saranno, a vario titolo e ruolo, quelli che la metteranno in piedi e la “condurranno” durante i quattro giorni del torneo. Accontentatevi solo di sapere che, date le premesse che non vi svelerò neanche con un mitra piantato sull’ombelico, quasi certamente saranno fuochi d’artificio…

Prima però, noblesse oblige, occorre dare a Cesare quel che è di Cesare e ad un famoso “trio” quel che è del famoso “trio”. Mi sa che avete giĂ  capito a chi mi riferisco, e non ci vuole davvero molto; Aldo Vanoli fu Guerino da Soncino, il suo piĂą bel “capolavoro” Ruth Vanoli e Andrea “Condor” Conti. E perchĂ©? Ma che domande, perchĂ© è il trio che, ovviamente con differenti responsabilitĂ , governa tutta quanta la baracca e quindi anche la costruenda Stradivari Cup 2024.

Aldo Vanoli fu Guerino da Soncino è il classico “poche parole e tanti fatti”, e uno dei tanti fatti è una societĂ  di basket nella quale, merce rara nel panorama baskettaro nazionale, non trovi un gallo di debito nemmeno a cercalo col lanternino; Ruth Vanoli, alias “buon sangue non mente”, non è da meno ed è l’ideatrice della Vanoli Young che, mi dicono, è tra le societĂ  di basket giovanile piĂą apprezzate nel panorama cestistico nazionale; Andrea “Condor” Conti è il braccio “operativo” che fa marciare il motore rendendo onore, anche in questo ruolo, al suo nickname. Quando calcava i parquet gli fu affibbiato per il suo modo di veleggiare nel pitturato, ora, da dirigente, per il suo modo di “vedere e provvedere” che richiama il volatile andino che tutto scruta e controlla grazie ai quattro metri di apertura alare che gli permettono, con un solo battito d’ali e sfruttando le correnti, di percorrere anche svariate decine di chilometri.

Senza questo “trio” oltre ad un sacco di altre cose non ci sarebbe neppure la Stradivari Cup. Però, come ben sa il “trio”, un generale senza esercito è come un cieco che gioca alla pentolaccia; non ne imbrocca una e se lo fa è solo per una botta di quella nota parte anatomica del corpo umano che solitamente viene tirata in ballo in questi casi.

Il team

Ed eccoli quindi i sei cavalieri dell’apocalisse: Damiano Bonvicini responsabile comunicazione, Alessandro Beltramini videomaker, Alice Boldori graphic designer, Martina Ferrara social media manager, Alberto Guarneri editor, Laura Lodigiani editor.

Gli originari quattro cavalieri pensati e narrati da Giovanni nel libro dell’apocalisse diventano sei perché se i quattro se la dovevano vedere niente po’ po’ di meno che con la distruzione dell’impero romano, i sei se la dovranno vedere con un nugolo di ragazzini di età variabile dagli otto ai quindici anni lanciati a briglia sciolta e scatenanti entusiasmo e divertente confusione. Un lavoro che potrebbe essere, anzi probabilmente sarà un lavoraccio, e se c’è qualcuno che ce la può cavare sono proprio loro sei, anche perché accanto a loro ci saranno pure altri cavalieri dell’apocalisse e cioè il piccolo esercito di allenatori della Vanoli Young minibasket e del settore giovanile.

Insomma uno stuolo di “troni”, “dominazioni” e “principati” che ricorda tanto la gerarchia angelica dell’Antico Testamento.

Entra in squadra!

Ma non è finita qui; siccome “piuttosto di niente è meglio piuttosto” la Vanoli ha pure pensato di affiancare alla schiera “angelica” di cui sopra un “piuttosto” fatto di volontari che potranno dare una mano non solo nelle quattro giornate del torneo ma pure nelle due giornate precedenti ed in quella successiva. A tal proposito è stato predisposto un “Modulo volontari Stradivari Cup 2024” rintracciabile all’indirizzo:

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L’auspicio quindi è che ci siano un sacco di altri “troni”, “dominazioni” e “principati”, per cui il Ciranone vostro non può fare altro che consigliare a tutti gli appassionati di basket di qualsiasi etĂ , sesso, religione, capelloni e pelati, con barba alla “diotifulmini” o curata come un prato d’erba medica, alti un metro e “niente” o due metri e “qualcosa” – e solo gli dei del basket sanno cos’altro – di approfittare dell’occasione. Ci sarĂ  da farsi su le maniche ma la cosa certa è che sicuramente ci sarĂ  spasso, spasso, spasso per tutti.

Da quel 15 gennaio 1892 a Springfield, contea di Hampden, Massachusetts, Iu.Es.Ei, dove venne disputata la prima partita di basket della storia (per la cronaca terminata 1 a 0 grazie al canestro di tale William Richmond Chase, “surname” decisamente evocativo per il popolo vanoliano), al prossimo 25 aprile 2024, inizio della Stradivari Cup 2024, abbiamo scavallato due secoli nei quali il gioco più bello del mondo ne ha fatta di strada.

Ma la magia e lo stupore di allora è ancora la stessa magia e stupore di oggi; e lo sarà ancora di più perché la magia e lo stupore saranno manifestati dagli occhi e accompagnati dal sorriso degli aquilotti e dei ragazzi della Stradivari Cup, e non c’è niente di meglio di quel sorriso disarmante per passare giornate meravigliose.

Il che è bello e istruttivo (cit.)