Coach Fioretti presenta Orlandina Basket – Guerino Vanoli Basket Cremona

Buonasera coach Fioretti. Presentiamo la prossima gara con l’Orlandina. Che tipo di squadra è quella siciliana?

È una squadra che grazie al lavoro svolto negli ultimi anni, sia dalla società che dall’allenatore, oggi può vantare un’ottima organizzazione e una maggiore esperienza. Secondo me in campo ha le idee molto chiare sia da un punto di vista offensivo che difensivo; hanno solo avuto la sfortuna di dover far fronte ad alcuni infortuni che li hanno un po’ condizionati nelle ultime partite e poi hanno l’importante impegno della partecipazione alla coppa che, da una parte li sta aiutando a maturare grande esperienza in campo, soprattutto per i giovani giocatori sui quali l’Orlandina vuole investire per il futuro, però d’altra parte indubbiamente gli causa anche una stanchezza maggiore e di conseguenza la necessità di recuperare energia in tempi diversi dal solito. Per loro comunque questa esperienza internazionale è senza dubbio un fattore di crescita molto importante, bello e stimolante. Domenica mi aspetto una squadra che scenderà sul parquet con il coltello tra i denti, perché ha necessità di due punti e perché giocano tra le mura amiche ed hanno perciò il fattore campo che potrà aiutarli.

La Vanoli viene comunque da una striscia di risultati molto positiva, ottenuta grazie a prestazioni convincenti. Ci descrive qual è il vostro stato di forma?

Noi arriviamo da una settimana abbastanza buona. Abbiamo trascorso il periodo natalizio dovendo far fronte ad acciacchi vari, che però ci hanno aiutato a compattarci e ad avere da tutti i componenti del roster quel qualcosa in più, che spesso capita venga tirato fuori in situazioni di emergenza. Grazie a questo abbiamo ottenuto i risultati che ben conosciamo e stiamo preparando al migliore dei modi la partita di domenica. La nostra filosofia è quella di guardare sempre principalmente a noi stessi, come stiamo facendo da inizio anno. Puntiamo a valorizzare ciò che abbiamo nel nostro dna e quelle che sono le nostre caratteristiche principali, sia in fase offensiva che difensiva. Poi ovviamente poniamo anche molta attenzione ad alcune caratteristiche dell’avversario, che possono essere focali nello sviluppo del gioco d’attacco e di difesa di Capo d’Orlando. Dobbiamo cercare di arrivare pronti e consapevoli per riuscire ad attaccarli nel giusto modo e per difenderci efficacemente.

Quella che ci aspetta sarà una delle trasferte più lunghe da affrontare in stagione. In questi casi è vero che il lungo viaggio può influire sulla prestazione degli atleti oppure si tratta solo di un luogo comune?

La trasferta di per sé non ha aspetti negativi; dipende da come la si affronta. Pure se è provato scientificamente che un lungo viaggio possa essere fattore di stress, noi lo affronteremo nel migliore dei modi, grazie all’organizzazione messa in atto dal nostro management, che ci permetterà di arrivare in tempi corretti (ovvero di poter arrivare con un giorno di anticipo), di poter riposare e di ambientarci a Capo d’Orlando. Quindi mi sento di dire che il viaggio non avrà nessun effetto sul risultato della partita; l’unico effetto che deve essere considerato in una trasferta è dato dal campionato italiano di basket, nel quale andare a vincere fuori casa non è mai facile, a prescindere dalla distanza della destinazione, anche se andassimo a giocare “dietro l’angolo”. Quindi che si tratti di Capo d’Orlando o di Varese, di Pistoia o di una grande squadra, come Reggio Emilia o Milano, in realtà nel campionato italiano è sempre difficile giocare in trasferta. In questo caso noi dobbiamo presentarci con la carica maggiore possibile, come abbiamo fatto per esempio nella trasferta di Brescia, sapendo quali sono i nostri punti di forza e quelli di Capo d’Orlando e quindi il nostro compito sarà quello di controbattere ogni azione per cercare di arrivare nel finale della partita con un buon margine o con la palla buona per provare a vincere.

Lei in passato ha allenato a Capo d’Orlando. Ci può rivelare quali saranno le sue emozioni nell’affrontare una sua ex squadra e raccontare i ricordi che porta con sé di quella esperienza?

Le emozioni penso che saranno tante, perché ho lasciato grandi ricordi in Sicilia. È stata un’annata straordinaria dal punto di vista professionale, durante il quale ho avuto la possibilità di lavorare con coach Gennaro Di Carlo ed in una società molto simile a quella di Cremona, in cui ho trovato un Presidente, Enzo Sindoni, una dirigenza ed uno staff manageriale, tutti mossi da grande passione per il basket; loro sono la forza aggiunta di Capo d’Orlando. Anche il pubblico, del quale ho potuto conoscere personalmente alcuni tifosi, è veramente caloroso, come quello di Cremona. Ovviamente dico che è stato un anno straordinario anche perché ci ha portato a conseguire degli ottimi risultati dal punto di vista sportivo: abbiamo partecipato alla Coppa Italia ed ai play off. Questi sono i grandissimi ricordi che mi porto dietro da un punto di vista professionale. Dal punto di vista umano poi ne ho tanti altri belli; innanzitutto per la “location”, perché Capo d’Orlando è un posto dove ognuno dovrebbe andare almeno una volta nella vita, rimanendone probabilmente innamorato, tanto da volerci tornare. La gente è di un calore e di un affetto straordinari, caratteristica che forse appartiene genericamente a tutti i siciliani. Io posso limitarmi solo ad un giudizio su Capo d’Orlando perché è quello che ho vissuto e spero comunque in un futuro di tornarci; sicuramente in vacanza e magari, chissà, tra tot anni anche per qualche altro motivo. Sicuramente proverò grandissime emozioni fino alla palla a due poi, nel momento in cui la palla a due sarà lanciata in aria, indubbiamente le emozioni scompariranno perché entrerà in circolo l’adrenalina dovuta al match, in cui dovremo ottenere un grande risultato.

 

Vanoli Basket Cremona

La Vanoli Basket Cremona è da più di vent’anni il principale punto di riferimento per la pallacanestro in città e provincia.

Una scalata ai vertici del movimento cestistico nazionale iniziata da Soresina nel 1996 e consolidatasi nel corso del tempo a Cremona con la promozione il 7 giugno 2009 in serie A, categoria disputata per tredici stagioni consecutive e culminata con la conquista della Coppa Italia 2019.

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