Ciao Coach, domenica si gioca a Torino, contro una squadra che sta offrendo buone prestazioni. Che gara si attende?
Beh, mi attendo una gara da disputare contro una squadra che sappiamo, dai risultati che stanno facendo, che è una delle serie pretendenti ad arrivare nei primi quattro posti. Si tratta di una squadra completa e lo ha dimostrato anche nell’ultima partita contro la Reyer Venezia, perciò stiamo parlando di un buonissimo gruppo.
I ragazzi arrivano da un’ottima prova in casa contro la Dinamo Sassari, hanno trovato più convinzione nei propri mezzi e in palestra durante la settimana dimostrano grande impegno ed ascolto.
Noi cerchiamo di avere, per un tempo più lungo possibile durante la gara, una determinata intensità nel gioco e ci stiamo allenando per questo. Nell’ultima partita siamo riusciti a mantenerla per più tempo rispetto a prima. Specialmente fuori casa contro una squadra come l’Auxilium Torino non si può essere soffici; hanno troppe armi nel loro bagaglio, non si basano solo su uno o due giocatori da poter eventualmente limitare.
Travis Diener domenica insieme a Portannese hanno dato un supporto importante alla squadra, dimostrandosi in crescita! Grande il suo lavoro e del suo staff, ma anche un gruppo che si sta amalgamando e trovando la chimica giusta.
Sicuramente nell’ultima partita c’è stato un bel atteggiamento, anche quando ci hanno raggiunti nel secondo tempo, perciò la cosa importante sarà innanzitutto ripetersi da questo punto di vista. Giocare fuori casa contro una squadra di livello come Torino non è mai facile: sarà un bel banco di prova per riuscire a confermare il nostro atteggiamento e per testare la nostra consistenza, anche contro queste squadre sulla carta di livello superiore. Dovremmo fare un pochino meglio rispetto a quello che abbiamo fatto a Venezia.
Coach ultima domanda, Torino come Sassari per lei città speciale?
Io ho sicuramente buonissimi ricordi di Torino. Ho giocato in una squadra importante come era la Berloni a quei tempi e poi ho iniziato la mia carriera, prima da vice allenatore e poi da allenatore, nel capoluogo piemontese. I miei figli sono tutti nati lì, perciò sono indubbiamente molto legato a Torino; però, come ho già detto, contro Sassari a livello di sensazioni c’è ancora qualcosa di diverso, mentre a Torino ci sono già stato ed è sempre un piacere tornarci. Sinceramente speravo di tornarci per affrontare una squadra che fosse meno forte di quello che è, però probabilmente a noi serve anche di giocare contro queste squadre di alto livello. Poi come dico sempre: “la teoria è una cosa e la pratica è un’altra”. Per cercare di vincere, dovremo certamente fare una partita consistente e di alto livello.