Il coach Meo Sacchetti presenta la prossima gara della Guerino Vanoli Basket Cremona in trasferta con la Umana Reyer Venezia.
Buonasera coach, siamo arrivati alla seconda trasferta stagionale, nella quale affronteremo i Campioni d’Italia dell’Umana Reyer Venezia. Di per sé, con queste premesse, sembrerebbe un ostacolo insuperabile; lo sport però insegna che tutto è una sfida e nulla è impossibile…perciò le chiedo con quali sensazioni ed aspettative vi avvicinate, lei e la sua squadra, a questo incontro?
Le nostre aspettative sono innanzi tutto quelle di avere un giusto approccio a tutte le partite, perché noi non possiamo fare distinzioni tra squadre di diverso livello. Per noi tutte le partite sono molto difficili. Ѐ logico che andiamo a giocare fuori casa contro i Campioni d’Italia e che si tratta di una squadra che ha diverse soluzioni, perciò non è che fermando un loro giocatore, hai automaticamente fermato la loro squadra. Bisogna giocare con molta intensità per cercare di limitarli. Poi la pallacanestro insegna che non sempre la più forte vince e noi ci proveremo in tutti i modi.
Immagino abbiate già ampiamente studiato l’avversario: da quali situazioni di gioco o da quali giocatori, nello specifico, dell’Umana Reyer si aspetta di avere le maggiori difficoltà?
La Reyer Venezia non è una squadra basata solamente sui singoli giocatori, è una squadra che tira molto bene da tre punti; ha anche giocatori che sanno giocare bene spalle al canestro, perciò non ci sono solo uno o due terminali che possiamo cercare di limitare…è un discorso di insieme di squadra.
Coach, domenica con Pistoia ha ricevuto quello che chiedeva ai sui ragazzi, cioè più cattiveria e più attenzione in campo? In certi momenti ha giocato con gli italiani Ruzzier, Gazzotti e Ricci; le due cose, secondo lei, sono connesse?
Sicuramente nella partita con Pistoia ci hanno dato molto ed hanno avuto un impatto importante al terzo quarto. C’è stato qualcosa in più rispetto alla partita che avevamo fatto prima, a Desio, però non è abbastanza perché ci manca ancora qualcosa; non dico di riuscire ad esprimere costanza su 40 minuti, perché non ci credo che uno possa avere aggressività mentale per 40 minuti, con tutti. Gli italiani hanno fatto bene in quel periodo, però abbiamo bisogno che anche altri giocatori, che magari hanno potenziali migliori, possano fare meglio.
Sempre parlando di ragazzi italiani, Ricci ha ricevuto la soddisfazione di essere nei 24 convocati dell’elenco FIBA della Nazionale Italiana; frutto dell’impegno da parte del ragazzo? Soddisfazione per la Vanoli Cremona? Ѐ anche segno del fatto che lei lascia le porte aperte a tutti giocatori italiani che sognano di giocare con la maglia azzurra?
Sicuramente questo è l’impatto avuto con Ricci. Mi aspettavo un buon giocatore e ne ho trovato uno addirittura migliore di ciò che immaginavo: è un giocatore che dà molto, se non tutto, per la squadra e per se stesso e questo meritava sicuramente una risposta positiva da parte mia. Le porte della Nazionale sono aperte per tutti; ci sono giocatori che sono già stati convocati, altri potranno essere chiamati a febbraio. L’importante è che questi ragazzi abbiano fame di successo, di ambizione, che abbiano molta voglia e queste caratteristiche non si comprano, o si hanno dentro e si tirano fuori oppure è difficile trovarle. Ci vogliono fame ed ambizione per arrivare a giocare in Nazionale.