Nella splendida cornice della Bottega di Fattorie Cremona, spazio adiacente lo storico stabilimento PLAC, partner di lungo corso della Vanoli Basket, si è svolta la conferenza stampa di presentazione di T.J. Williams, nuovo americano biancoblu, alla presenza del General Manager Flavio Portaluppi e del padrone di casa, il Presidente Nicola Cesare Baldrighi.
Nicola Cesare Baldrighi: “Anche quest’anno abbiamo deciso di seguire la Pallacanestro e la Vanoli per dare continuità al lavoro fatto insieme negli scorsi anni e perché c’era bisogno di dare un segnale al tessuto sociale della città, visto che come realtà siamo profondamente radicati in essa. La Vanoli in questi anni si è sempre comportata in modo molto serio e ha anche ottenuto ottimi risultati e per questo c’è il piacere reciproco di continuare questa collaborazione”.
Flavio Portaluppi: “Ringraziamo il Presidente Cesare Baldrighi e le Fattorie Cremona per l’ospitalità. Con quella di TJ Williams concludiamo il nostro tour di presentazioni dei nuovi giocatori che ci ha permesso di toccare alcune delle realtà commerciali con cui abbiamo sviluppato partnership nel corso degli anni e che stanno sostenendo con grande passione e grande affetto questo progetto sportivo. Fattorie Cremona è uno di questi e il ringraziamento è doppio. Non solo per l’ospitalità in questa bellissima location ma anche per il supporto e il sostegno che stanno continuamente dando al progetto sportivo della Guerino Vanoli Basket.
Venendo a T.J., lui nella nostra idea di squadra ricopre un ruolo importante di point scorer. Avevamo bisogno di un giocatore che avesse punti nelle mani, un giocatore della sua taglia, con il suo fisico, per poterci permettere di schieralo nella posizione di uno, di due e, a volte, anche di tre, con dei quintetti dinamici e abbastanza intercambiabili. Ci auspichiamo di essere per lui il trampolino di lancio per una carriera di successo anche a livello di coppe europee”.
T.J. Williams: “Sono nato in Texas e ho frequentato la Northeastern University. Ho giocato per gli Charlotte Hornets per poi approdare in G-League. La mia esperienza cestistica è continuata in Europa, prima in Belgio, dove ho vinto il campionato, e poi in Israele. Ora sono qui in Italia, a Cremona, dove il livello di pallacanestro è certamente più alto. Prima di scegliere di venire a giocare a Italia ho raccolto informazioni da mio cugino, Curtis Jerrells, che ha giocato a Milano e Sassari e che mi ha dato dei riscontri molto positivi. Qui a Cremona ho trovato una comunità genuina ed educata, molto aperta all\’accoglienza e con persone molto disponibili. Questo è un grande aiuto per chi come me deve vivere lontano da casa.
Anche con lo staff tecnico e con i compagni di squadra sta andando tutto bene, riescono poi a farmi sentire a mio agio sia sul campo che fuori dal campo. Il lavoro giornaliero sulle qualità individuali e sulle qualità di squadra porterà sicuramente beneficio in una stagione che è comunque lunga.
Sono come detto un point scorer e grazie alla mia stazza fisica non soffro gli accoppiamenti anche nel ruolo di due e di tre. Mi piace essere aggressivo. Mi piace aggredire la partita. Poi però cerco sempre di trovare il giusto bilanciamento tra quelle che sono le mie qualità di realizzatore e il cercare di coinvolgere i compagni. Sento la responsabilità nel fare questo. Nel cercare di trovare il giusto equilibrio tra il mio gioco e quelle che sono le necessità della squadra.
Mi piace essere un leader ed essere un punto di riferimento sia in campo che fuori. La mia precedente esperienza europea in questo può essere di supporto, soprattutto fuori dal campo, per quei compagni come Marcus Lee e Daulton Hommes che per la prima volta giocano al di fuori degli Stati Uniti. Anche in campo posso aiutarli con consigli e informazioni che permettano loro di ambientarsi il più velocemente possibile a un nuovo tipo di pallacanestro.
Dopo la partita con Trieste e i miglioramenti visti con Venezia, stiamo lavorando duramente per arrivare a giocare sabato contro la Virtus Bologna un incontro di grande presenza e con un approccio che metta in campo da parte nostra una durezza sia fisica che mentale. Sono fiducioso, visto il lavoro che stiamo facendo, che questi miglioramenti si possano vedere.
Per quanto riguarda la presenza o meno degli spettatori al palazzetto, penso che riuscire a creare una nostra energia interna di squadra possa essere la risposta principale a questa situazione che stiamo vivendo per colpa del virus. Dobbiamo lavorare duramente in allenamento per creare questa energia di gruppo, per riuscire poi a portarla in partita a prescindere dalla presenza o meno del pubblico”.